E' il posto dei fichi che non ci sono più, abbandonato e ricostruito, ancora e sempre in bilico fra mai più e domani. Nella mattina densa della Ficana non c'è nessuno che attraversa il silenzio squarciato dall'abbaire lontano, e i numeri impiastricciati sui muri rimpiangono gli anni migliori, o, inadeguati, segnano il confine fra lo straordinario e il precario.
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mercoledì 7 novembre 2007
La Ficana, l'angolo di Macerata
C'è un angolo nel cuore di Macerata. C'è un luogo in cui vivono volti e mattoni antichi, in cui dalle finestre con gli angoli smussati s'affacciano pellegrini e professori, muratori e gente d'altri tempi.
E' il posto dei fichi che non ci sono più, abbandonato e ricostruito, ancora e sempre in bilico fra mai più e domani. Nella mattina densa della Ficana non c'è nessuno che attraversa il silenzio squarciato dall'abbaire lontano, e i numeri impiastricciati sui muri rimpiangono gli anni migliori, o, inadeguati, segnano il confine fra lo straordinario e il precario.
E' il posto dei fichi che non ci sono più, abbandonato e ricostruito, ancora e sempre in bilico fra mai più e domani. Nella mattina densa della Ficana non c'è nessuno che attraversa il silenzio squarciato dall'abbaire lontano, e i numeri impiastricciati sui muri rimpiangono gli anni migliori, o, inadeguati, segnano il confine fra lo straordinario e il precario.
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